Andrea Pezzi
fa proselitismo per l'ontopsicologia

Nei giorni scorsi siamo riusciti a valutare direttamente un tentativo di adescamento operato da Andrea Pezzi, del cui coinvolgimento con la setta abbiamo già parlato nella risposta a una lettera.
L'adescamento è avvenuto tramite l'invito ad iscriversi alla "Comunità non virtuale"- CNV, sul sito del suddetto personaggio.
Siamo stati invitati a un primo incontro della CNV poche settimane fa, facendoci credere che lo scopo fosse di trovare collaboratori per le numerose attività di Pezzi.
Ci siamo recati all'appuntamento, naturalmente sotto "mentite spoglie" e abbiamo registrato tutto l'incontro.

In quell'occasione Pezzi ha parlato di una serie di argomenti appena accennati (con la promessa che un dibattito più completo sarebbe venuto più avanti), che ci erano parsi addirittura interessanti perchè, per la loro natura molto vaga, erano riconducibili, per così dire, a "categorie mentali" comuni.

Prima di cominciare qualsiasi discorso, scoraggiò i presenti a polemizzare: si dichiarò disponibile a qualsiasi domanda, ma affermò, adducendo la scusa della mancanza di tempo, che qualsiasi polemica sarebbe stata inutile, perchè dovevamo ascoltare, cercare di capire e, qualora ci fossimo trovati in sintonia col suo pensiero, renderci
disponibili per successivi incontri; allo stesso tempo, invitò i "dissidenti" a lasciare la sala, assicurando che non sarebbe stata cattiva educazione, ma un comportamento corretto e funzionale. Insomma, non aveva tempo da perdere dando retta ai polemici. Poi cominciò un discorso lunghissimo che spaziava dalle competenze (le
sue personali) nel lavoro, a quelle nella vita e fece un disegno sulla lavagna che cercava di illustrare una teoria sul "progetto di vita" della persona alla nascita, e sugli elementi esterni che intervengono a ostacolarlo nel corso della vita. Parlò di "memetica", dandone l'etimologia greca (subito dopo affermò di aver dovuto abbandonare gli studi di teologia per le proprie carenze in lingua greca e che aveva fatto ragioneria alle superiori e non aveva mai concluso gli studi di Filosofia all'università). Ci spiegò come esistano tre "memi" (plurale di "meme"), che non ricordiamo però bene, ma uno di essi era senz'altro il sesso: difatti fece l'esempio della bella donna su una copertina che induce a comprare il giornale.

Ci disse di essere un ricercatore dell'università di San Pietroburgo, e di partecipare come relatore a numerosi convegni sulla memetica in giro per il mondo, l'ultimo a San Paolo del Brasile poche settimane fa.
Ci chiedevamo perchè andare a studiare a San Pietroburgo con tutte le università che ci sono da noi, e soprattutto a che titolo fosse diventato relatore visto che non ci risultava fosse laureato....

Disse di avere studiato molta filosofia e molta psicologia (psicologia, non ontopsicologia: questa disciplina non è mai stata nominata). Affermò di aver lasciato le sue attività in televisione e a Radio DJ per dedicarsi ai suoi studi (e parlò dei suoi ex colleghi della radio presentandoli come degli "scemotti" che hanno in testa solo figa e cazzate; persino di Linus disse cose che non crediamo lui riterrebbe lusinghiere). Disse che al momento gli interessava il campo dell'informazione, infatti stava conducendo un programma in merito su Radio Due.

Ci portò anche un libro che aveva appena finito di scrivere: si trattava di un testo in cui lui immaginava che mano destra e sinistra, completamente emancipate l'una dall'altra, potessero scrivere contemporaneamente del medesimo argomento ma in due registri completamente diversi, la destra "con la testa" e la sinistra "col cuore". Disse anche che il suo editore - non ne specificò il nome- gli avrebbe affidato presto la direzione di una rivista d'informazione.

Non nominò mai Meneghetti; semplicemente raccontò di frequentare un professore che egli stimava al punto da cucinare per lui quando andava a trovarlo: questo, sostenne, era il suo modo per dirgli grazie per tutto ciò che poteva apprendere al solo stargli vicino ed ascoltare ciò che aveva da dire.

Parlò anche della storia d'amore di un suo amico, che noi abbiamo inteso come la sua propria con la Pandolfi.... infatti rideva sotto i baffi. Il racconto era piuttosto insolito. Brevemente si può riassumere dicendo che lei, abituata a rispondere agli stimoli esterni che la vogliono, in quanto donna, moglie e madre, nella vita si era comportata di conseguenza. Lui l'aveva "liberata", proponendole una storia d'amore basata sulla crescita dei due come individui, non secondo le convenzioni sociali. Però poi lei aveva cercato di "incastrare" il "pezzo grosso" che si era trovata fra le mani (presumiamo con matrimonio, figli etc...), allora lui l'aveva lasciata. Il tutto raccontato con una vena quasi crudele.... e definendo questo fantomatico amico come un grande genio....

Parlò anche di un'altra sua amica che si era sposata, aveva fatto dei figli e ora, a cinquant'anni, essendo ancora una donna splendida, si rendeva conto che l'ultima cosa che le rimaneva era quella di divenire nonna, perchè questo era il percorso che lei aveva scelto. Insomma, la poverina non si era realizzata...!

Solo un paio di persone, che erano arrivate in sala in ritardo e che lui continuava a zittire col pretesto che non potevano capire perchè non avevano sentito tutto il discorso, abbandonarono la sala. Tutti gli altri ci cascarono: l'eloquio del sig. Pezzi quando non era comprensibile, dava modo di pensare agli ascoltatori di non avere una preparazione filosofica adeguata. Una ragazza presente all'incontro, avrà avuto 19 anni, al termine gli chiese di scattare una polaroid con lui. Lui, con un sorrisetto sulle labbra, rifiutò e le promise che ci sarebbero state altre occasioni.

Più volte affermò di essere convinto che tutti noi fossimo intelligenti, si trattava solo di emancipare la nostra intelligenza dai "memi".

Andrea Pezzi prospettò una sorta di "percorso", fatto di studio, incontri, condivisioni, al termine del quale, citiamo testualmente, "mi riterrò fortunato se avrò scovato quattro-sei tra voi". Disse che la sua spesa di quel giorno per affittare la sala congressi (3.500.000£) era un investimento e che il suo tornaconto personale sarebbe stato quello di essere un domani a ridere e scherzare con qualcuno di noi, magari in una casa incantevole in mezzo alle nevi dell'Ucraina, dove era stato poco prima (sono ancora parole sue), o a cavallo, ricordando quel primo incontro a
Milano. Aggiunse inoltre, allettando i più, che poi sarebbero arrivati anche i soldi, e tanti (infatti non ha smesso un istante di vantarsi di tutti i guadagni che aveva realizzato, definendosi come imprenditore e affermando che per lui quei tre milioni non erano niente, perchè ne aveva molti di più).
Non è stata fatta nessuna proposta, se escludiamo la promessa di lauti guadagni per i suoi futuri collaboratori.

Pezzi, al termine della conferenza, ci invitò a evitare di parlare "a caldo" di ciò che avevamo appena ascoltato. Ci consigliò di riflettere per conto nostro.

A seguito di tale incontro, Pezzi ha inviato a tutti i partecipanti (una sessantina di persone), un invito che riportiamo così come è scritto: "dal 18 Maggio si terrà a Milano un congresso su Memetica e Ontopsicologia. In vista di quell'incontro scientifico, ho forzato, spinto dall'entusiasmo che avete dimostrato in seguito al nostro incontro, per ottenere la possibilità di farvi partecipare ad un "residence.
Di cosa si tratta? Un week-end lungo di studio in un luogo favoloso dell'Umbria. Un borgo medioevale di proprietà di un'importante scienziato italiano, fondatore tra l'altro della scuola Ontopsicologica, Antonio Meneghetti. Sono felice di essere riuscito a coinvolgerlo in questo mio strano, devo ammetterlo, tentativo di condivisione. Non riesco ad immaginare cosa ne verrà fuori, ma non voglio nascondervi che questo studioso ritengo sia una delle persone più evolute che io abbia mai conosciuto".
Subito dopo il sig. Pezzi specificava che: " Il costo di questo genere di corsi è solitamente molto elevato, ma in questo caso sono riuscito ad ottenere in un fee di iscrizione abbastanza abordabile: 1.200 Euro (che comprende, non solo le lezioni, ma anche vitto e alloggio in camere doppie all'interno del borgo). Il tutto avverrà come già detto, in Umbria dalle ore 15 di Venerdi 3 Maggio fino alle 15 di Lunedi 6 Maggio".

A seguito di questo incontro dobbiamo specificare che una persona partecipante al gruppo, ci ha inviato una mail dove diceva pressapoco di aver fatto ricerche in merito e ci segnalava...... il nostro sito sull'ontopsicologia.
(Beh, facciamo i nostri più vivi complimenti a questa persona, intelligente e attenta)
Naturalmente non ha spedito questa mail solo a noi (di cui non conosceva l'appartenenza) ma anche ad altri partecipanti quel famoso incontro. Ne è scaturito un mezzo guazzabuglio che è giunto alle savie orecchie di Pezzi, il quale ha replicato dicendo che aveva saputo che qualcuno aveva divulgato il nome di un sito del quale lui stesso era a conoscenza, ma che riteneva essere pieno di invettive senza fondamento. Infatti assicurava che il Meneghetti non era mai stato condannato per "qualsivoglia reato", e d'altra parte lui non si sarebbe fatto "promotore di una cultura
di cui non avesse verificato la validità", anche per la responsabilità che gli veniva dalla sua immagine pubblica. L'unica argomentazione alle sue affermazioni è stata che il sito è anonimo, dunque non attendibile.

Ora ci chiediamo:
1. perché illudere alcuni giovani con il miraggio di facili guadagni al suo fianco, solo per attirarli difatto nella setta?
2. Con quale autorità dichiarava che Meneghetti non era mai stato condannato, quando ci sono anche i documenti verificabili presso i relativi tribunali?
3. Con quale competenza scientifica si faceva garante di una tale "cultura"?
4. Un sito pieno di documentazione basta dire che è inattendibile e falso solo perché è anonimo?

Quanti poveri illusi ci sono a questo mondo!!!!!

Aprile 2002

Estratti dal sito ufficiale di Andrea Pezzi a documentazione di quanto affermato fin qui.