Estratti dal sito di
Andrea Pezzi
Premettiamo che ognuno è libero di esprimere la propia idea attraverso Internet.
Riportiamo quindi alcune pagine del sito di Andrea Pezzi (salvato il 9 aprile 2002)
solo a testimonianza che quello che diciamo è assolutamente vero e verificabile.
Vorremmo solo attirare la vostra attenzione sul linguaggio "forbito" del signor Andrea, tanto forbito da essere strapieno di parolacce e di errori di grammatica, sintassi e trascrizione, tali da farci porre qualche legittimo dubbio sulla sua preparazione accademica che addirittura va decantando:

A voi la riflessione.
 

06/06/2000
Sono quasi le due della notte tra Lunedi e Martedi... torno ora dal cinema, ho visto "Battaglia per la terra", film tratto da un libro di Rob Habart (non so se si scrive cosi...). Lui e' quello che ha fondato Scietology... una organizzazione strana, di cui ho sentito parlare in modo vago e sempre con sarcasmo. Io per abitudine faccio fatica a sottovalutare tutto cio' che produce ricchezza... di qualunque tipo di ricchezza si tratti. Il film e' comunque una porcheria... diciamo cosi', o sono io che non ho afferrato il senso, oppure e' una colossale stronzata.
Dicono che la storia sia effetto di una rivelazione del guru di Scientology appunto... le rivelazioni. Cazzo questo si che e' un'argomento. Puo' un uomo in un momento particolare della sua vita, riuscire a capire cose che lo sovraintendono? Avere attimi di compartecipazione con il ponenete? Ovvero colui il quale ci ha posto qui su questo pianeta... Perche' i temi alti della spiritualita' sono solo da segaioli? Forse perche' prima di poterli trattare devi stare con il culo a terra a lavorare, inseguendo attimo dopo attimo quei piccoli attimi in cui ti sembra di aver capito tutto... Buona notte.
 http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=53
 

11/09/2000
Ciao, sono a Roma.
Ho un po' di appuntamenti di lavoro da queste parti, questo quello che di solito succede per chi fa un lavoro come il mio, cioè quasi tutto settembre per orchestrare i progetti di ottobre, novembre, dicembre..
Questo sarà sicuramente un anno importante, e non parlo solo di me, ma parlo di una grossa parte dell'economia e della comunicazione mondiale.
Forse fa un po' ridere parlare di Nuovo Rinascimento, però non lo si fa adesso..
Ieri sera ho avuto l'onore di presentare la serata che segnalerà l'inizio di una nuova corrente artistica.
Erano presenti i ministri russi, brasiliani ed anche italiani, nonché importanti personaggi del mondo dell'arte moderna. La serata aveva come tema l'OntoArte.
Chi conosce il greco saprà anche qual'è l'origine del termine. Per farla semplice si tratta di una forma d'arte che, dopo trent'anni di maturazione, è arrivata ad una sua definizione. E' basata su un' "idea cosmoteandrica".
L'uomo al centro, ma non l'uomo malato così come successo per tutto questo secolo, per tutta la produzione dell'arte contemporanea; bensì l'uomo riuscito e che ha raggiunto un alto grado di saggezza: per quello che riesco a capirne fino ad oggi, si tratta di crescere fino al punto in cui non i soldi, non il successo, neanche il potere, ti muovono alla crescita. E da lì che si apre l'unica possibilità di trascendenza (e quindi d'arte) che è accessibile all'uomo.
Sono cose che raramente capita di affrontare in televisione, ma l'idea di scriverle in un piccolo sito come questo, mi fa sentire già meglio.
Ora, se dovessi fare Andrea Pezzi, chiuderei tutto questo con una battuta, capovolgendo il senso di tutto quello che ho detto.
Ma questa volta non ne ho voglia.
http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=42
 

25/09/2001
Ciao ragazzi, se solo potessi farvi fare un giro tra i miei pensieri...
La vita sta costruendomi molto bene. Sono felice. In questi giorni con alcuni amici stiamo ristrutturando una vecchia cascina nel lodigiano. Proprio questa sera mi sono messo a guardarli mentre ridevano, e mi si è aperto il cuore. Sono tutti ragazzi che hanno scelto di essere soli, eppure non ho mai sentito amore per un gruppo come in quel momento.
In realtà un momento dilatato quello che sto vivendo, penso ai progetti che farò, li vedo crescere smisurati oltre le aspettative che ho sempre sognato.
In questa cascina nascerà presto un centro scientifico molto importante, e al suo interno ci sarà una scuola: il FOIL. Una scuola di formazione leaderistica basata su di un principio che una volta afferrato ti cambia la vita. Principio. Mi piace questa parola, restituisce un senso di nobile inizio (principe come colui che inizia). Questa settimana il FOIL comincierà con più di duecento leader da tutto il mondo.
Il leader è un modo della vita che ho sempre amato. Sin da piccolo amavo studiare le storie degli uomini grandi. Non c'è assistenzialismo nel leader, solo la forza di dare una direzione agli istinti di altri grandi i quali cercano un modo per applicare il proprio potenziale storico, anche per imparare a loro volta ad essere provvidenza per altri. Nelle dialettiche a sfondo ideologico ho sempre cercato di difendere i grandi leader, anche quelli più impromessi dalla storia, perchè sono certo che il primo motore di tutti era vitale. I drammi nascono quando la forza che quella posizione ti porta a sperimentare diventa un cavallo imbizzarrito che finisce per prendere il controllo sul suo padrone. O almeno credo che sia questo...
In ogni caso non vedo l'ora di ritrovare quanti di voi verranno alla prossima riunione della comunità virtuale. Avverrà a Milano in novembre e sarà aperta a tutti, compresi quelli che non vi hanno mai fatto parte ma che intendono venire a curiosare.
Seguiranno altri dettagli.
http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=19
 

02/10/2001
Ho fatto una ricerca con un amico in questi giorni. Ho scoperto che molte multinazionali americane hanno capitali arabi. Come fai a liberarti di un socio scomodo? Lo combatti apertamente? E cosa racconti a quelli che senza aver mosso cause si trovano ad essere effetto di logiche superiori? Ubi maior (perdonate l'italianizzazione).
Ieri sera un grande scienziato mi ha detto che non sempre la vita ti lascia lo spazio per agire a tuo vantaggio, ogni tanto devi saper stare fermo, devi saper aspettare che venga il tuo turno, devi saperlo riconoscere, e in quel momento non devi sbagliare. E' lo stesso scienziato che mi ha dato la possibilità di cimentarmi in un nuovo lavoro. Dopo proposte giunte anche da eminenti università italiane, ho deciso di tenere il mio primo seminario ad alcuni manager, in una scuola privata. Il tema delle mie "lezioni" è legato a due punti fondanti la mia attività non tanto (passatemi il termine) artistica, quanto di regia. Regia intesa come strutturazione dei percorsi che portano la tua maschera a succedere costantemente a se stessa fino a diventare altro. Essere fedeli al progetto e incontrare gli altri come si incontra un patrimonio da attualizzare. Ecco su cosa ho mosso gli ultimi 5 anni della mia vita.
Oggi mi diverte vedere come un fatto diventi teoria per il semplice delinearsi di uno spazio che ti permette di fermarti, e guardare indietro per il tempo che serve a giudicare gli effetti che le cause hanno portato.
http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=18
 

13/10/2001
Ciao amici, presto ci incontreremo (se vorrete). Non so se avete già partecipato ad una riunione della Comunità Virtuale o meno, fatto stà che entro Novembre mi piacerebbe incontrare tutti quelli che vorranno farsi un viaggetto fino a Milano. Il motivo dell'incontro è in primo luogo, fare una lunga chiacchierata faccia a faccia, poi raccontarvi un po' di cose che stò facendo, e non si sa mai che non ne nasca qualcosa di produttivo, come del resto è già successo in altre occasioni.
In ogni caso, sappiate che sono felice. Sono appena tornato da un viaggio di sette giorni in Russia, sono stato a S. Pietroburgo. Credo di essermi innamorato per l'ennesima volta di questo luogo incantato. E come se questo non bastasse ho visto un luogo, al confine con la Finlandia, in cui presto sorgerà un centro scientifico in mezzo ai boschi. Non so quanto voi amiate le terre fredde... io sono una terra fredda. Non riesco a togliere dagli occhi l'immagine dei larici infuocati d'autunno che popolano quei boschi. Questa notte in preda ad una gioia incontrollabile sono stato folgorato dalla voglia di disegnare una casa in mezzo a quel mondo. Credo sia la casa dei miei sogni, visto che l'intuizione mi è arrivata nel dormiveglia.
Poi sapete una cosa? L'attuale situazione politica, vista da quei posti, sembra essere niente di più di un film, una specie di storia basata sul nulla. Nulla che abbia a che fare con la vita reale. So che sembra assurdo, ma in Italia siamo troppo immersi dentro questo marasma di informazione memetica per poter capire con chiarezza cosa va e cosa non va affatto. Pensadoci seriamente, ridicolo: "Se ci consegnate Bin Laden smettiamo di bombardare...". Ma credono che siamo tutti scemi? La presunta più forte potenza mondiale che trema per un uomo solo? Ma possibile che nessuno si accorga che i motivi di quel conflitto sono solo ed unicamente economia di conquista? O forse qualcuno lo sospetta, però si sorbisce tutto il brodetto di Superio che l'informazione continua a proporre: armi batteriologiche, attacchi nucleari, vite in pericolo...
Vorrei faceste un giro in Russia, nessuno parla di guerra, nessuno preoccupato, la loro economia corre, cresce sulla spianta di un desiderio di rinascita raramente descrivibile. In italia invece, aver perso la seconda gerra mondiale, essere una depandance dell'economia statunitense, significa avere un sistema razionale di analisi dei fatti, completamente sbilanciato e inadeguato.
http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=17
 

04/11/2001
Oggi è domenica. Questa mattina dalle 10 e 30 alle 12 ho condotto la seconda puntata di MEME, il mio nuovo programma su RadioDue. Abbiamo parlato di famiglia, e sono felice di aver notato come la "gente comune" in realtà è molto più evoluta di quanto ci vogliano far credere. Devo ammettere che affrontare un tema del genere in esordio di un nuovo programma non è stata la scelta strategica del secolo, anche perchè credo possiate immaginare (forse) cosa ne è uscito. Però centinaia di telefonate di ragazzi che condividono sotterraneamente lo stesso dubbio mi conforta. La famiglia cosa produce in realtà? Cosa spiega dal punto di vista razionale e funzionale tutto questo enorme mare di principi e parole attorno a questo capisaldo della nostra società? Non voglio generalizzare, ma una vita non realizzata raramente farà nascere un figlio sano, a meno che in un secondo tempo, come succede nel regno animale, lui stesso non trovi la forza per staccarsi radicalmente da qual legame psichico. Credo sia esperienza comune il fatto che i genitori crescono i figli non per come sono, ma per come gli servono. Il bisogno, sociale, economico, psicologico che una madre ha dell'amore di un figlio crea il presupposto di una enorme perversione, di un ricatto continuo del figlio per la madre e viceversa. Intanto la vita si gioca altrove.
So che può sembrare poco giovanilista, ma nel mio lavoro ho sempre rappresentato i passi della mia crescita esistenziale. Ora inevitabilmente mi trovo di fronte alla questione di come la società interferisce con quello che voglio fare. E su questi temi si sposta anche il mio percorso lavorativo. Sono un fortunato. Ricordo di un libro di un scrittore francese, il titolo era quantomai eloquente circa il lavoro di un comunicatore: "L'uomo che fa se stesso, facendo se stesso".
Interpretarsi per capirsi, questo è il modo in cui ho sempre voluto intendere questa frase. Non aderire a nulla, fino a quando, distrutto ogni mito, vivi nelle cose che ti SERVONO, di volta in volta diverse e costantemente evidenziabili dai frutti che danno.
Ricordo di una frase che mi disse una volta un grande scienziato: "Se vuoi essere veramente superiore a qualcuno, servilo meglio di quanto lui serve te".
http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=14
 

30/01/2002
Ciao giovane amico che ti imbatti in questo sito, così spoglio ed essenziale. Sono Andrea Pezzi. In questo periodo non ho fatto gran chè per farmi notare dal grande pubblico, ma forse ti ricordi di me per un paio di cose interessanti... Ah già, che stupido, se sei arrivato fin qui è certo che ti ricordi di me, ti ricordi al punto da cercare di me in rete. Grazie.
Se vuoi, sto organizzando un incontro tra tutti quelli che, frequentando il mio sito, hanno voglia di incontrarmi per parlare di un po' di cose... l'incontro avverrà a Milano, e per parteciparvi basta iscriversi alla Comunità Virtuale.
Mi piace, ogni tanto, scrivere pensando mentalmente ad un tono di voce ironico. So benissimo che nessuno di voi riuscirà a riprodurre con esattezza il modo che ho in testa io, ma è li che sta il bello...
Oggi giovedi, di tanto in tanto riaffiorano vecchi fantasmi che cercano spazio. Sapete cosa faccio in questi casi? Sorrido. Se penso al modo con cui funziona il nostro inconscio, non riesco a fare a meno di sorridere. Io credo che i motivi per cui si da spazio alle nostre ombre, siano sempre stupidi. E in effetti basta sorridere e tutto diventa ridicolo. Anche qui non sono per niente sicuro che qualcuno di voi riuscirà a capire cosa ho inteso, ma è qui che sta il bello...
La mia vita continua sembre più in alto, e spesso sento la necessità di mediare. "Nessuno può essere a ventotto anni quello che tu già cerchi di essere". Ho una voce interna, o meglio, non è proprio una voce, ma una consapevolezza, la voce di solito fa dialettica. Questa è perentoria. L'evidenza della vita la dimostra.
Un po' di tempo fa ho letto che i più grandi uomini della storia del pensiero hanno maturato la loro grandezza solo dopo i cinquanta anni. Tutti. Ho ripassato i miei riferimenti di stima e, tenuto conto delle diverse epoche storiche, è vero. L'unica eccezione è quella di Cristo. Ma anche li, vai a sapere se aveva veramente trentatre anni quando è morto...
Aspirare a quelle grandezze è comunque e sempre possibile, certo, non è facile, ma se si trova la strada è la corsa più bella che si possa correre. E se voi la pensate diversamente, avete ragione anche voi.
http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=7
 

28/02/2002
Ci siamo. Molti di voi sapranno, credo, che entro la fine di marzo ci sarà il fatidico incontro con la Comunità Virtuale. Sono felice e curioso di sapere cosa mi spingerò a raccontarvi quel giorno. In questi giorni mi capita di pensarvi, e di chiedermi cosa è giusto e cosa non è giusto dire e fare. La strada mi è chiara, ma i dubbi circa il modo che devo adottare per percorrerla non sono pochi. Questa tensione mi rende allegro.
Intanto le cose stanno muovendosi, per tutta la prima settimana di marzo sarò all'estero per un viaggio di studio e piacere. O se mi volete lezionso: lo studio è un piacere, quindi la vacanza sarà a senso unico. Del resto in queste ultime settimane ho osato spesso sfidare Bin Laden.
La mattina ho bisogno di qualche secondo per realizzare quale sono le mie coordinate geografiche. Questa sensazione di nomadismo èdifficile da spiegare, ma gli effetti che provoca alla mia intelligenza sono interessanti. Ho molta più facilità nel capire le cose. Come uno che entra in un ufficio, e con un colpo d'occhio, anche superficiale se volete, riesce a toccare nel profondo la realtà che si è trovato a condividere per quei brevi giorni.
Mi è successo con la Lettonia, con il Brasile, l'Inghilterra, e il Giappone nell'arco dell'ultimo mese e mezzo. Mi piacerebbe consigliarlo a tutti, ma non sono convinto sia un effetto compreso nel prezzo dei biglietti aerei.
Cosa dire invece di quello che la politica ci sta regalando in questi giorni? Nulla. Sarebbe complicato farlo in poche righe, ma per certo non credo di essere il solo a vedere come le variabili della società si ripetano tutte all'interno di una griglia mediatica il cui tetto è sempre stabilito dagli istinti più bassi, anche dal punto di vista intellettuale. Penso agli intellettuali e dissidenti di sinistra. E' come se loro forzassero il tetto mediatico di ciò che è lecito dire e che, morendo in questa loro tensione fortemente passionale, definissero semplicemente i nuovi standard a cui faranno riferimento poi coloro che fingono la maschera sociale nel comunicare loro stessi e i loro interessi economici e politici. E' un discorso che mi piacerebbe riprendere e spiegare meglio in occasione del nostro prossimo incontro di fine marzo.
Se qualcuno si ricorda di ricordarmelo, mi piacerebbe avere una vostra opinione.
http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=4
 

13/03/2002
Manca davvero poco all'incontro della CNV.
Sono appena tornato da un ennesimo viaggio all'estero, e comincio a sentire la mancanza del mio primo lavoro: televisione.
Presto tornerò anche se la situazione in Italia è veramente complessa. Vorrei sapeste che razza di paralisi comporta, dal punto di vista produttivo, tutto questo maremoto politico. Ma a parte le cose di poco conto, ho finito di scrivere un libro. Ora qualcuno di voi dirà "cazzo, non ci posso credere anche Pezzi non ha resitito all'idea di scrivere". Sbagliato. Il fatto è che ho la fortuna di conoscere un tizio, che riesce a scrivere contemporaneamente con le due mani. Cioè mentre con la destra scrive una cosa, con la sinistra è in grado di scriverne un'altra. Questa strana virtù gli nasce dal fatto che riesce a non pensare a nulla di quello che le due mani, emancipate l'una dall'altra, intenzionano. Io sono stato per lui il testimone, ho tradotto i manoscritti che mi ha dato, ed entro qualche mese, credo proprio che vedranno la luce. Credo ne uscirà un libro geniale, non solo per quello che vi è scritto, ma anche e soprattutto per la stranezza che lo ha generato.
Se volete anche questo potrebbe essere argomento di discussione del nostro incontro del 24 di marzo a Milano. Spero di riuscire a mantenere l'abbronzatura intatta, così da farvi invidia. Ho ancora il jet leg sulla spalle, e il sole del Brasile che mi scalda da dentro. Al di là degli stereotipi, musicali, carnevaleschi, sessuali, il Brasile è una terra meravigliosa. Il problema è di un popolo totalmente succube della cultura americana, che da qualche parte cerca ancora, fortunatamente, di emanciparsi da quella specie di strana dittatura ideologica che quella civiltà senza storia riesce a formare nelle società che contagia. Vorrei che voi foste tutti amici miei, e mi piacerebbe viaggiare anche un po' con voi per vedere assieme che effetto fa.
http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=3
 

28/03/2002
Sono passati quattro giorni dall'incontro della CNV.
Credo di poter dire che è stata una esperienza straordinaria per tutti, me compreso. Per amore di complicità con quelli che erano presenti ho deciso di chiudere qui questo editoriale senza dire nulla di quanto abbiamo vissuto.
Auguro a tutti buona morte: il modo in cui Carmelo Bene intendeva interpretare il senso della frase "Buona Pasqua", e a presto.
http://onto.provocation.net/ONTO/www.andreapezzi.it/index.php?num=1