Il 5 luglio 2000 riceviamo
un'email dalla signora Lorenzini Loretta che replica così alle nostre
"accuse"; riportiamo per intero la lettera per un dovere di veridicità,
alla quale però aggiungiamo i nostri scarni commenti.
Oggetto: ulteriori chiarimenti ed informazioni in merito alle citazioni apparse sul sito Joseph Inca relativo a Loretta Lorenzini solo vittima?
Si afferma che ho
chiesto la separazione da mio marito e che ho rivendicato il patrimonio.
Se due coniugi intendono separarsi legalmente e hanno dei beni in comune,
secondo il diritto di famiglia italiano è prevista l'assegnazione
ad ognuno dei coniugi del patrimonio comune.
La mia professione
non è mai stata quella di "psicanalista ontica" ma di psicologa-psicoterapeuta
regolarmente iscritta all'Albo degli Psicologi del Lazio.
La dicitura psicoanalista o psicologa ontica non è una nostra invenzione, ma piuttosto è scritto anche nel sito de Il Cenacolo.
In riferimento ai luoghi dove trascorro il mio tempo libero ed esercito la mia professione, non essendo agli arresti domiciliari, credo poterne disporre come meglio desidero.
Diamo atto che questo
è vero, ma si voleva solo attrarre l'attenzione sul fatto che lei
afferma di non avere grandi possedimenti immobili, mentre invece non appare
proprio così!
Per il resto lei può
passare il suo tempo dove vuole, a Terni o a Lizori, a Roma o a Perugia.
Proseguendo nell'analisi si arriva al passo dove vengo definita "vittima sacrificale del marito?". Questo dubbio sulla mia persona non è nuovo perché nell'81, quando sono stata arresta e poi scarcerata, nell'ordinanza della Corte di Appello di Roma del 23.11.1981, la stessa da voi citata, mi si voleva fare apparire come vittima. Non comprendo perché non abbiate letto per intero l'ordinanza citata; ai vostri interrogativi formulati dagli stessi inquirenti nell'81, sono state fornite esaurienti risposte dagli stessi inquirenti. C'è stata una sentenza di proscioglimento firmata dal dottor Francesco Misiani, come G.I.(Giudice Istruttore) e dal P.M. (Pubblico Ministero) dottor Giorgio Santacroce. Ho partecipato per mia scelta alle attività scientifiche di mio marito.
Attività scientifiche? Quali attività scientifiche? Direbbe meglio, attività settarie! In questo sito è stato ampiamente dimostrato che di scientifico l'ontopsicologia non ha proprio nulla.
In riferimento al non ben precisato processo si afferma che io abbia chiesto al Gip l'archiviazione della mia posizione, mi sembra qualcosa di inusitato ed ambiguo.
Non ci costringa a mettere in rete questa domanda di archiviazione del suo caso!
Se fate riferimento al processo anzidetto faccio presente che 1981 in Italia non era ancora prevista la figura del giudice per le indagini preliminari, ma esisteva il giudice istruttore (G.I.) che, nella vicenda in questione, era il dottor Francesco Misiani. Non conosco la sentenza del 7.10.98 a favore di Massimo Lugli.
Anche se non la conosce, ritrova nel sito tutti i dati per poterla ricercare e valutare.
Se il riferimento
è al processo Lugli-Lorenzini faccio presente che io ero la parte
lesa, colei che aveva denunciato il Lugli per diffamazione a mezzo stampa.
Quand'anche in sede di Cassazione ci fosse stata la richiesta di archiviazione,
avendo già io avuto ragione e preso quale risarcimento dei danni
dal quotidiano "La Repubblica" la somma di £ 10 milioni, l'avvocato
avrà ritenuto opportuno non infierire contro il Lugli.
Arriviamo al 96.
Esistendo, come voi affermate, un procedimento penale per il reato di omicidio
colposo, questo prevede la conclusione di innocenza o di colpevolezza.
Non vedo quindi cosa c'entri la buona fede.
L'articolo di Joseph
Inca è stato scritto nel Maggio del 2000: perché fare riferimento
ad un articolo apparso sulla rivista di Ontopsicologia del luglio del'83?
Tante cose sono cambiate da allora!
Sì, tante cose sono cambiate, ma lei non si è mai discostata dalla sua posizione iniziale e quindi questo ci permette di affermare che persegua ancora i fini e le metodologie settarie dell'ontopsicologia.
Ma anche citando
quello che avete estrapolato da questo, è d'uopo precisare che "fondatore
dell'A.I.O" significa socio fondatore dell'associazione e non del movimento
di pensiero l'ontopsicologia che è e rimane fondato da Antonio Meneghetti.
La parola "sana"
sta ad indicare solo sana. Chi non è "pulito" e "corretto" può
vedere in questo vocabolo romanesco (che romanesco neppure è) qualcosa
di sottinteso, ma di fantasia patologica ne ha proprio tanta; ed inoltre
c'è una segreta rabbia verso la mia persona senza giustificato apparente
motivo.
Come mai avete
avuto dopo tanta ricercatezza nel guardare su Internet la mia appartenenza
ad associazioni internazionali non vi siete preoccupati di informarvi (visto
che l'avete già fatto per altre ragioni) all'Università La
Sapienza di Roma e all'Università di Perugia sulla veridicità
delle mie due lauree (in Psicologia a Roma e in Economia e Commercio a
Perugia)? Credo che l'abbiate fatto ma non l'abbiate potuto pubblicare
perché era difforme alla vostra intenzione.
Non è questo il motivo per il quale non abbiamo pubblicato le sue lauree, così come non abbiamo pubblicato gli studi reali di suo marito, ma piuttosto ci è interessato sottolineare che sia lei che Tonino, amate circondarvi anche di falsi titoli o forse acquistati illegalmente.
Sul riferimento al contenuto dell'estratto della mia intervista del luglio dell'83 non posso commentare perché non so chi si nasconde dietro lo pseudonimo di Joseph Inca. Non so infatti se ho di fronte una persona psicologicamente preparata o no.
Sì, stia tranquilla che parla con persone preparate "psicologicamente".
E questo fa la differenza.
Mi spiego con un esempio: se scrivo n! in un articolo che parla di matematica
i non preparati potrebbero banalizzare ridicolizzando ed interpreterebbero
il segno come una consonante seguita da un punto esclamativo. I matematici
capirebbero immediatamente che quel simbolo corrisponde alla n fattoriale
il cui significato è n (n –1)·(n –2)·(n –3)…3.2.1
Proseguendo nel
leggere l'intervista si arriva alla parte che concerne il rapporto con
mio marito. I termini "forse" e "poteva avere" rimanendo fedeli al significato
scritto sul vocabolario della lingua italiana si legge: forse ( avverbio):
indica il dubbio, la probabilità. Poteva (imperfetto del verbo potere):
avere la possibilità morale o materiale di agire. Ne consegue, che
sia l'avverbio che il verbo indicano la facoltà di agire non l'azione
fatta. Le conclusioni di Joseph Inca, a meno che non si voglia seguire
un logica perversa, sono alogiche, prive cioè di una consequenzialità
logica.
In riferimento
all'attività Ars Lucis: praticare un hobby (nella fattispecie realizzare
paralumi) non è incompatibile con la registrazione dell'attività
alla Camera di Commercio. Inoltre la mia professione, in quel periodo aveva
due attività, una come artigiana e una come psicologa. Ciò
si può evincere dalla mia posizione I.V.A. e dalla dichiarazione
dei redditi (740) di quegli anni.
Chi si rivolge
a me non è un paziente, ma un cliente; riceve una regolare fattura
per quello che paga e fuori dal training psicoterapico nulla è fatto
mascherandolo da psicoterapia.
Non ho mai affermato
di essere estranea alle passate vicende dell'ontopsicologia ed ho sempre
condiviso con mio marito il pensiero scientifico di questa: ho avuto ed
ho divergenze con alcuni ontopsicologi sul modo di applicarla ed esplicitarla,
ecco perché non sono più socia dell'A.I.O e non partecipo
ad alcuna manifestazione indetta da questa o da questi (vedi primo chiarimento).
In riferimento
all'attività de "Il Cenacolo", il senso e lo scopo di questa Associazione
è molto semplice: dialogare e comunicare con chi, ed a chi, ha un
messaggio nuovo. Inoltre dopo anni vissuti studiando e lavorando nel campo
della psiche, ho maturato una mia sintesi ed un mio approccio. E' questo
che voglio comunicare. Posso comprendere però chi rimane incredulo
o dubbioso, perché non conoscendomi non riesce a scindermi da un
mondo che non mi appartiene più perché non mi identifica.
Chi ha mai affermato che Joseph Inca non la conosce veramente?
Il termine "inscindibile"
è usato da chi è molto religioso (Joseph Inca) e quindi per
propria condotta mentale ravvisa sempre qualcosa di tale nei comportamenti
altrui; nella realtà del Cenacolo e dei soci non vi è nulla
(né legame né altro) di così categorico, forte e assoluto.
Ognuno è libero di ascoltare le mie lezioni, le lezioni di Antonio
Meneghetti, le lezioni di professori universitari, di liberi pensatori,
di teologi e scienziati laici e di ogni altro genere di intellettuali.
Nessuno ha firmato, o sottoscritto alcun legame con me. Le sedute di psicoterapia
e le lezioni vengono pagate e scelte di volta in volta.
L'apice del paradosso
l'avete raggiunto, però, con il disegno e la sua spiegazione.
L'immagine in questione
è apparsa sempre nella rivista di Ontopsicologia del luglio dell'83
ad illustrare un articolo scritto da Cinzia Mingarini sul film "La città
delle donne" di Federico Fellini.
Non vedo alcun
nesso e non capisco il perché di questo riferimento alla mia persona.
Quest'ultima affermazione è l'unica che ha un senso logico, per cui abbiamo già tolto l'immagine "incriminata" e chiediamo scusa a lei per averla coinvolta in metodi che certamente non sono suoi.