PAESE SERA/CRONACA DI ROMA
venerdì 1 maggio 1981

«Lasciate i vostri parenti
il loro sangue vi contagia»

EMILIO RADICE

    «SONO CIRCA tre anni che non vediamo più le nostre figlie. Per noi sono come morte. Non sappiamo più dove siano né cosa facciano. Hanno venduto la casa, abbandonato il lavoro. Non si fanno più sentire nemmeno per telefono. Pare che ubbidiscano alla volontà di un ex prete, uno che dice di essere uno psicologo e che ha alzato come un muro fra noi, un muro di odio». Mentre parla, la signora M.P. si torce le mani, gli occhi le si riempiono di lacrime. Il marito, L.P. annuisce pensoso: «Che dobbiamo fare? Matilde e Simonetta sono maggiorenni e possono scegliere di vivere come vogliono. Ma tutto questo è troppo strano e atroce. Non riusciamo a farcene una ragione».
    Siamo arrivati a loro dopo che un signore alcuni giorni fa è venuto nella redazione di Paese sera con un racconto che ci era parso inverosimile. «Ho una cognata sposata - ci ha detto - che da quattro anni è pressoché inavvicinabile. Pare che un ex sacerdote di origine abruzzese l'abbia convinta che, attraverso il sangue dei parenti, possa liberarsi dal male. Una strana teoria che poggia le sue basi su una dottrina detta "Ontopsicologica". Non ne so molto di più: l'ex sacerdote ne è il fondatore e, come psicologo, sottopone a terapia molti giovani in alcuni centri romani. Dopo alcune sedute il comportamento di questi ragazzi cambia radicalmente; rompono ogni rapporto con i parenti e non si fanno più vedere. Pochi sono disposti a parlarne perché hanno paura».
    Fin qui la denuncia. Praticamente ci si proponeva di indagare su un caso di "plagio", argomento da prendere sempre con le molle. Un reato che proprio nei giorni scorsi la corte ha dichiarato incostituzionale (articolo 603 del codice penale). La signora A., moglie di A. C., il signore che , raccolto un po' di coraggio, ci ha dato il primo spunto, è molto preoccupata. Con parole pacate narra la storia della sorella: «Sandra - dice - la più piccola di otto sorelle, è sempre stata un po' la cocca in famiglia. Con me aveva un rapporto molto stretto, perché venivano da un'altra regione e io sono l'unica vera parente qui in città.
    Le cose strane sono cominciate quattro anni fa. Sandra e il marito hanno diradato sempre più visite e telefonate e poi non si sono fatti più sentire. All'inizio abbiamo pensato: "ce l'hanno con noi per qualche torto che gli abbiamo fatto senza accorgercene". Ma il silenzio è continuato. Abbiamo provato a telefonare, ma la loro freddezza era scoraggiante. Sempre alla ricerca di una ragione abbiamo ritenuto che ci fosse qualche problema coniugale, sa, le crisi del settimo anno o cose del genere. Roba che passa, dicevamo. Invece trascorrono mesi e le cose non cambiano. Solo dopo molto tempo abbiamo capito quale era la verità».
    Il racconto della signora prosegue con una serie di particolari allucinanti. «Le prime notizie sono riuscita a saperle da una vicina di casa di mia sorella. Mi ha detto che Sandra e il marito da un po' di tempo si comportavano in modo strano. Una volta Sandra ha fatto entrare questa vicina in casa e le ha domandato: "Cosa vedi sulle pareti?". La vicina ha detto "Niente". Mia sorella invece ha risposto: "Ci sono delle croci infuocate". La vicina, sbalordita, le ha consigliato allora di fare delle foto alle pareti per avere la prova che le pareti erano perfettamente bianche. Quando sono venuta a conoscenza di queste cose ho provato a fare una incursione in casa di mia sorella in un momento in cui lei e il marito erano assenti. Ho fatto in tempo a vedere che le pareti erano state dipinte tutte di grigio, che non c'era più una foto in giro ed erano stati tolti i quadri e il diploma incorniciato. Sulla testata del letto c'era un calendario con la foto di un uomo sconosciuto. Poi la donna di servizio mi ha pregato di andare via perché se Sandra avesse saputo che ero entrata sarebbe stata una tragedia».
    I coniugi C. hanno deciso quindi di compiere alcune indagini riservate. Hanno saputo così che la sorella e il marito, da molti mesi ormai, frequentavano assiduamente le sedute psicoterapeutiche di un ex-prete, originario, pare, di Avezzano e già vice parroco di una chiesa di Terni.
    Intanto, sempre attraverso la vicina di casa e una nipote che abita nello stesso palazzo, apprendevano altri particolari sui loro parenti. «Abbiamo saputo, ad esempio - prosegue il racconto della signora A. C. - che Sandra ha bruciato il corredo di famiglia e una coperta antica ereditata da mia nonna con alcuni ricami di uccelli. Alla vicina ha detto che ci vedeva dei diavoli. Poi ha distrutto anche i giocattoli della figlioletta di 7 anni che in gran parte le avevamo regalato noi (tra l'altro sandra e il marito sono stati denunciati dai vicini per abbandono di minore). Le indagini intraprese continuano a dare i loro frutti. le foto dell'individuo appese alle pareti della camera da letto accanto al calendario acquistano un nome ed un cognome: Antonio Meneghetti, 45 anni, ex sacerdote, fondatore dell'"ontopsicologia", abitazione in una lussuosa villa alla Camilluccia, centri terapeutici in via delle Medaglie d'Oro 428, e via Cortina d'Ampezzo 159, sede dell'"Istituto Ontopsicologico s.r.l.", già sotto inchiesta a Terni per reati fiscali.
    Che quest'uomo abbia a che fare con lo strano atteggiamento di Sandra e del marito appare sempre più chiaro. «A mia nipote - racconta ancora la signora A. C. - Sandra un giorno dice di "essere costretta" ad evitare ogni contatto con me perché il sangue mio la fa star male. Dopo questa confidenza le ha poi raccomandato di non dirmi nulla altrimenti lei (Sandra) sarebbe morta. Quando però mia nipote, 23 anni, si è ammalata ai reni al punto di dover essere operata, quello strano racconto le tornò in mente terrorizzandola. Pensò anche lei di stare sotto uno strano maleficio e mi raccontò tutto come in una liberazione. Sono usciti così altri particolari. Sandra, ad esempio, ha raccomandato a mia nipote di non mettersi più in contatto con la madre perché era pericoloso, sarebbe stato infatti il sangue della madre a far già morire anni prima il papà.
    Una volta che mi sono ammalata le ha detto che il mio male corrispondeva al suo bene e viceversa. Quando mia nipote si sposò non ne accettò la bomboniera perché era un dono di consanguinei. E quando fu nostra madre ad ammalarsi Sandra non si fece viva perché, ci ha fatto sapere, "non poteva danneggiarsi".
    Nel '79 morì invece papà e lei non volle venire ai funerali mandando solo una corona e un telegramma. Infine Sandra ha diradato anche i rapporti con i vicini. sapete cosa ha detto per giustificare il suo comportamento? Che doveva rispondere al volere di Antonio meneghetti, l'ontopsicologo. Fin qui la testimonianza sconcertante di A. C.
    Vista l'apparente affidabilità della persona che ci ha dato questo racconto, e partendo da alcuni particolari, abbiamo poi continuato per conto nostro l'indagine e siamo arrivati alla seconda famiglia, quella di L. e M.P. con cui abbiamo iniziato questo articolo. Dalla loro voce abbiamo appreso nuovi particolari sulla ontopsicologia di Antonio meneghetti e sulla scomparsa delle due uniche figlie. Il primo racconto ne risulta confermato.

Ricordiamo che altri articoli su questa storia vennero pubblicati su:

1. La Repubblica del 28 maggio 1981 (pag. 12) "Con la cura ontopsicologica truffava e violentava le malate"
2. Corriere della sera del 28 maggio 1981 (pag. 7) "Ex francescano, falso terapeuta del sesso arrestato a Roma con moglie e tre assistenti"
3. Il Messaggero del 28 maggio 1981 (pag. 7) "Deliri mistici e violenze nelle terapie dell'ex frate"
4. Paese sera del 8 maggio 1981 (pag.7) "Inchiesta giudiziaria sull'ex-prete"