PAESE SERA/CRONACA DI ROMA
giovedì 28 maggio 1981

Lui: Antonio Meneghetti
«Mi vogliono, mi inseguono,
cosa devo fare?»

UN UOMO tarchiato, con una calvizie pronunciata, la barba malfatta che gli ombreggia il viso in modo dimesso. Questa l'immagine del caposcuola dell'ontopsicologia, Antonio Meneghetti, quando una settimana fa si presentò in redazione. Il ritratto caratteriale è più difficile da tratteggiare perché quest'uomo l'abbiamo appena conosciuto. Infatti, durante i venti giorni dell'inchiesta di Paese sera, il "professore" si era ben guardato dal farsi vivo.

Malgrado abbia abbandonato da molti anni la veste talare per sposare la signora Loretta lorenzini, ci è sembrato che conservasse ancora un modo di fare tipico di molti uomini di chiesa. un parlare sommesso, lunghe pause pensose, un rapporto cercato sul piano della confidenzialità fraterna.

«Me ne vado - ci disse - smetto di fare l'ontopsicologo». A queste parole rimanemmo di stucco. «Il fatto è che sono stanco - continuò Meneghetti - fare del bene agli altri logora e per di più non sono compreso. Basta. Avevao alzato i prezzi delle terapie appunto per allontanare da me la gente. Ma loro (gli adepti n.d.r.) mi vogliono, mi inseguono.... cosa devo fare?».

E dove va? - domandammo. «In un altro mondo, diverso da questo. Ci pensavo da gennaio». I maligni pensarono subito che volesse riparare in Brasile, dove pare che abbia diverse aderenze. Non possiamo dire se questa fosse la difesa di retroguardia di un uomo in buona o cattiva fede. Certo è che davanti ad altre contestazioni le sue spiegazioni furono poco convincienti. Sui rapporti sessuali in terapia ad esempi: «Non potete capire cosa vuol dire negare un rapporto ad una paziente che te lo chiede». Ora quest'uomo, già frate minore conventuale, chiamato dai confratelli "lo stregone", fa tappa nelle carceri romane.