PAESE SERA/CRONACA DI ROMA
mercoledì 24 giugno 1981

Ontopsicologi scarcerati:
«Sono dottori»
Improvvisa e sconcertante ordinanza del giudice istruttore. Liberi Meneghetti e soci



    È FINITA in nulla l'inchiesta giudiziaria sugli ontopsicologi che, circa un mese fa, aveva portato all'arresto di una dozzina di persone. Il giudice istruttore Francesco Misiani, ricevuti gli atti dell'indagine dal Pubblico Ministero Giorgio Santacroce, con una lunga e motivata ordinanza ha disposto "l'immediata scarcerazione di tutti gli imputati per mancanza di indizi".
    Il magistrato, in sostanza, ha detto che nell'attività di Tonino Meneghetti, della moglie Loretta Lorenzini e degli altri, non vi sono gli estremi dei reati di associazione per delinquere, truffa, usurpazione di titolo, esercizio abusivo della professione medica, così anticipando quella che sarà tra non molto la decisione finale: il proscioglimento di tutte le persone coinvolte in questa vicenda.
    L'unico ostacolo alla linea di condotta del giudice istruttore potrebbe essere il ricorso che il pm Santacroce presenterà (lo ha già annunciato) alla sezione istruttoria della corte d'appello contro l'ordinanza di scarcerazione.
    La decisione del giudice Misiani ha significato, ieri, l'immediata scarcerazione dell'ontopsicologo Tonino Meneghetti. era finito in carcere, su ordine di cattura del pm Santacroce, insieme alla moglie Loretta Lorenzini e ad altre nove persone del suo seguito: Marcello Bruognolo, Giuseppe Incarbone, Sergio Bruni, Carlo Salomone, Gigliola Cecconi, Rosa Romagnano, Gianfranco Nesci, Giuseppe Fusco e Stefano Gentili. Con la stessa ordinanza il magistrato ha revocato l'ordine di cattura a carico di due persone rimaste latitanti, Anna Maria Marinello e José Antonio Elidaze Y Gonzales, e non ha accolto la richiesta del pm di emettere mandato di cattura  a carico di Enrico Torrice e Francesco Alvaro.
    Secondo il giudice l'intera inchiesta condotta dal rappresentante dell'accusa è viziata da una circostanza: il fatto che l'ontopsicologia come terapia è pressoché sconosciuta aldilà della stretta cerchia del caposcuola e dei suoi collaboratori (Meneghetti e gli altri imputati).
    «Ma la constatazione che l'ontopsicologia non trova una sua codificazione nel campo della psicoanalisi ufficiale - scrive il giudice nella sua ordinanza - non basta a metterla all'indice, per escludere in modo assoluto che essa possa far parte di quel movimento senza fine di costruzione del nostro sapere. e ciò perché la conoscenza, il sapere, non possono essere racchiusi in concetti aprioristici, astratti e immobili».
    «In questo quadro - aggiunge il magistrato - non sembrano corrispondenti alla realtà dei fatti le imputazioni di associazione per delinquere e di truffa aggravata contestate al Meneghetti e agli altri».
    escluso che l'istituto di ontopsicologia fondato dal Meneghetti possa costituire, per sé stesso, una impresa criminosa «va sottolineato che il trattamento praticato presso i centri dell'istituto, quale risulta dalle dichiarazioni dei pazienti ... come testi, corrisponde a quello reclamizzato. Sotto questo aspetto, dunque non può ipotizzarsi alcuna truffa».
    C'è da dire che una delle tesi sostenute dal giudice istruttore è quanto meno singolare. «Quasi tutti gli imputati - scrive Misiani - sono plurilaureati (in medicina, psicologia, psichiatria, sociologia e filosofia) per cui è da presumere che le loro teorie sulla ontopsicologia, anche se errate o dannose, non siano frutto di farneticazioni e tanto meno strumentali alla commissione di una serie di truffe».
    In sostanza: la truffa non si addice al laureato. Singolare no? per giunta il magistrato afferma chiaramente di non sapere se le teorie dell'ontopsicologia siano "errate o dannose", ma l'inchiesta non aveva lo scopo di accertare, magari con l'aiuto di esperti, proprio queste circostanze? Né ci sembra sufficiente, in una indagine giudiziaria "presumere" qualcosa, invece di cercare i fatti concreti a sostegno di una tesi o dell'altra. L'impressione evidente è quella di una conclusione troppo semplicistica o sbrigativa.