PAESE SERA/CRONACA DI ROMA
mercoledì 13 maggio 1981«L'insulina non serve più»
Il ragazzo morì di diabetedi EMILIO RADICE
«HAI IL DIABETE? Se ti distaccherai dall'influsso negativo dei tuoi genitori potrai guarire». Carlos è morto di coma diabetico poco tempo dopo. «Hai abortito? Per forza sei negativa! Non potrai mai avere figli». E la ragazza, sconvolta, si è uccisa gettandosi dalla finestra.
Siamo al punto che nel setaccio della nostra inchiesta sull'attività dell'ontopsicologo Antonio Meneghetti si impigliano nomi e fatti gravi su cui dovranno indagare, più di quanto possiamo fare noi, magistratura e carabinieri. Di persone rimaste coinvolte nell'attività del'ex prete, l'abbiamo già detto, ne contiamo ormai a decine. Ma ce ne sono alcune che hanno pagato con la vita lo scotto di essersi imbattute con questo personaggio. Altre invece pagano ancora con uno stato di infelicità senza fine. Sono nomi che fino ad oggi ci siamo tenuti per noi e alcuni non li faremo neanche oggi.
Ma i fatti scheletrici, così come ci sono stati raccontati, li vogliamo riferire per far comprendere fino in fondo a quale punto di pericolosità poteva arrivare il "potere" di Antonio Meneghetti.
Carlos. Era un ragazzo uruguaiano arrivato in Italia nel '79 al seguito del professor Meneghetti, di ritorno da un congresso tenuto a Lima. Dovremmo essere in autunno, forse nel mese di settembre. Carlos era rimasto conquistato dalla personalità dell'"ontopsicologo" che già allora si proclamava (ci dicono) il più grande psicoterapeuta vivente. Ma il ragazzo soffriva da tempo di diabete.
Meneghetti pretese anche in questo caso di applicare le sue teorie sul "negativo" e sul "positivo". Negativo: era la vicinanza con i parenti e la loro influenza. Positivo: era solo lui, "la personalità autentica in totalità ontica", come Meneghetti definisce se stesso a pag. 174 del capitolo VIII del suo libro intitolato «Psicologia negativa o vampirica». Lui che sottraeva i "vampirizzati" ai "vampiri", cioè i parenti, che avevano il demonio in sé ma davanti ai suoi occhi rimanevano "scoperti nella loro perversità e nella intenzione omicida" nei confronti dei figli.
E allora quale cura per quel povero ragazzo, Carlos, di quella di lasciare il suo paese, il padre e la madre, e approdare a Roma con il miraggio di guarire dal suo terribile male? Ma respirare l'aria di positività emanata dal "ontopsicologo" non gli fu sufficiente. Carlos sospese - su consiglio di Meneghetti ci dicono - l'assunzione periodica di insulina. Poco dopo morì all'ospedale Fatebenefratelli dopo essere caduto in coma diabetico. Sembra anche che i genitori del ragazzo arrivarono sconvolti in Italia ma furono "ammansiti" da Meneghetti. Forse fu loro dato del denaro.
A.B. Aveva solo 27 anni quando si uccise gettandosi dalla finestra della sua abitazione. Tre anni di matrimonio che non riuscivano ad essere coronati dalla nascita di un figlio. Per lei questo stato era diventato un'ossessione. Ma A.B., nella disperata ricerca della soluzione al suo problema, pensò di ricorrere anche alle cure terapiche di Antonio Meneghetti, quel "professore" che molti dicevano capace di curare ogni male. Gli si rivolse con grande fiducia, forse con quella cecità dettata solo dalle grandi angosce. Una fiducia mistica.
Ma Meneghetti fu molto duro con lei. «Tu sei negativa» le disse «Non potrai mai avere dei figli». Forse le imputò anche di aver provocato tempo addietro il terribile incidente automobilistico in cui erano morti il padre e la madre. A.B. uscì da questa esperienza "meneghettiana" letteralmente sconvolta. Dopo aver tentato una volta di uccidersi tagliandosi le vene dei polsi, la seconda si gettò dalla finestra. Il corpo si schiantò sull'asfalto.
Possiamo immaginare il commento di Antonio Meneghetti: «Il suicidio rivela nella vittima il tentativo di uccidere la sua parte negativa che per l'enorme prevalere vuole persino il suicidio della persona: è l'ultimo tentativo che la parte positiva sopravvissuta fa per uccidere il demoniaco» pag.166 del capitolo sulla "psicologia negativa o vampirica".
Intanto per foraggiare se stesso ci dicono che il "professore" ha ripreso in pieno la sua attività. Domenica ha organizzato una mostra di "ontoarte" a Perugia e ha venduto i suoi quadri fra gli adepti a prezzi da capogiro. Ai fedeli ha impartito un ordine: «Non leggete "Paese sera"».