PAESE SERA/CRONACA DI ROMA
mercoledì 3 giugno 1981

Arrestati altri cinque collaboratori dell'ontopsicologo Meneghetti

EMILIO RADICE

ALTRE cinque persone hanno raggiunto ieri l'ontopsicologo Antonio Meneghetti dietro le sbarre del carcere. Sono tutti collaboratori stretti del "professore" o insegnanti della sua dottrina. Anche questi arresti sono avvenuti nelle prime ore del mattino. I carabinieri del reparto operativo si sono mossi su ordine di cattura spiccato dal sostituto procuratore della Repubblica Giorgio Santacroce, e hanno messo le manette ai polsi di Giuseppe Fusco, 28 anni, abitante in via Cortina d'Ampezzo 163 (lo stesso indirizzo dell'abitazione dell'ex frate e di uno dei centri romani di ontopsicologia); Stefano Gentili (24 anni), studente del secondo anno di psicologia; Rosa Romagnano, detta Rosy, e Carlo Salomone, marito e moglie di 40 e 34 anni, originari di Portici ma residenti a Roma in via Trionfale 6415, infine Gigliola Cecconi, 32 anni, rampolla di una delle famiglie più in vista di terni, catturata a Latina.

Salgono così a dieci le persone arrestate dopo che l'inchiesta pubblicata sulle pagine di Paese sera è passata nelle mani dei magistrati della Procura romana. Noi avevamo raccolto una serie di testimonianze agghiaccianti sulle assurde pratiche e teorie professate da Antonio Meneghetti e dai suoi assistenti; qualche fiorellino: «Attraverso la vicinanza dei parenti passa il male», «Se uno si allontana dal professore rischia la morte», «Tra i suoi seguaci molti hanno tentato il suicidio e qualcuno ci è riuscito». I carabinieri del reparto operativo hanno poi scavato più a fondo, stilando un rapporto ben nutrito, visti i risultati che ne sono scaturiti. Anche per gli arrestati di ieri, così come per quelli della scorsa settimana (oltre a Meneghetti la moglie, Loretta Lorenzini, e i collaboratori Sergio Bruni, Marcello Bruognolo e Giuseppe Incarbone) le imputazioni sono di associazione per delinquere, concorso in truffa aggravata continua, esercizio abusivo della professione medica e usurpazione di titolo.

Fusco, Gentili, Romagnano, Salomone, Cecconi. Non sono nomi nuovi per la redazione di Paese sera. Questi personaggi erano emersi, chi più chi meno, nelle testimonianze che c'erano state fatte dalle vittime dell'ontopsicologia. Alcuni di loro poi li avevamo conosciuti direttamente, quando gli adepti della setta, tutti assieme, avevano stretto d'assedio il giornale a partire dal 20 di maggio, cioè all'indomani dell'annuncio dato da Meneghetti a chi scrive che il "professore" smetteva di esercitare. Quelli che non avevano parlato in persona con noi, si erano fatti vivi con lettere in difesa del loro caposcuola.

Giuseppe Fusco. È un impiegato della SIP che all'interno dell'organizzazione meneghettiana svolgeva compiti tecnici, senza però disdegnare gli studi ontopsicologici. Esperto, come è ovvio, in telefonia, aveva steso il suo campo alle riprese filmate e alle registrazioni delle sedute ontopsicoterapiche. Ci disse di essere in possesso di una gran mole di materiale d'archivio sull'attività del gruppo. Noi gli consigliammo di consegnare tutto ai carabinieri. Non c'è dubbio che ora, se ritrovate, pizze e bobine sono a disposizione di Santacroce.

Stefano Gentili. È uno di quelli che ci ha scritto. Veramente lo abbiamo anche incontrato, ma fra tutti i volti il suo ci sfugge. In due cartelle e mezzo racconta la storia della sua vita e dei benefici avuti dall'incontro con l'ex frate. «La mia vita era monotona - scrive - finché non ho incontrato Antonio Meneghetti e gli ho raccontato la mia storia: lui era come se la sapesse da sempre». La lettera conclude (dopo accuse di malafede rivolte contro Paese sera) con l'affermazione che Meneghetti è «un grande scienziato».

Rosa, «Rosy», Romagnano. Nome di spicco nel firmamento ontopsicologico. Relatore all'ottavo congresso internazionale di ontopsicologia sul tema «Archetipo della grande madre e psicologia negativa». Ha tentato più volte di parlare con un nostro redattore venendo appositamente per tre volte da Portici. Non avendo avuto il tempo di ascoltarla non ha mandato nemmeno la lettera che ci aveva preannunciato. Nel suo paese natale è nota come insegnante in una scuola media di Torre del Greco.

Carlo Salomone. Di lui sappiamo poco, tranne che è marito della Romagnano e fu anche lui relatore all'ottavo congresso ontopsicologico sul tema: «Nuovo concetto di resistenza psichica». era l'unico latitante dopo i primi ordini di cattura della settimana scorsa. È stato uno di quelli che né ci ha scritto né ci è venuto a trovare. Ultimamente pare che fosse stato allontanato dalla setta perché "negativo".

Infine Gigliola Cecconi. nel famoso congresso ha parlato anche lei e precisamente sulla «Motivazione primaria della resistenza nelle donne». ha mandato a Paese sera una lettera che comincia con questa intestazione: «Non sono uno zombie». Come lei stessa dice ha 31 anni ed è insegnante di scuola media, frequentatrice da oltre sette anni dei centri di ontopsicologia, domanda nella sua lettera: «Come mai non si dice che Antonio Meneghetti oltre a 4 lauree (ne mette una di più, quella di psicologia, n.d.r.) insegnava presso l'Università san Tommaso d'Aquino?». Evidentemente non è mai stat una attenta lettrice di Paese sera, altrimenti avrebbe scoperto che non solo avevamo riferito questa circostanza ma avevamo anche raccolto la smentita del Rettore dell'Università. La Cecconi ritiene che l'ontopsicologia «è frutto di un'intelligenza straordinaria e per i risultati pratici ottenuti, si pone oggi al di sopra di ogni teoria psicologica». Ognuno evidentemente è libero di pensarla come vuole fino ad arrivare all'assurdo di ritenere che grazie agli influssi benefici di Meneghetti si possono trovare case ad equo canone. Non è una battuta ma l'affermazione di un'altra adepta della setta.