I morti che ritornano

        Come si è detto altre volte, diverse persone sono letteralmente scomparse all'interno del gruppo dell'ontopsicologia, o sono decedute.
        A dirla in questo modo sembrerebbe una favola destinata a spaventare i bambini o i creduloni. Purtroppo non è affatto così.

        In un precedente file di questo sito parlammo diffusamente della morte di Marina Furlan, ad opera del grande "scienziato" Tonino Meneghetti. Una ragazza alla quale non è stata ancora resa giustizia, dopo 10 anni di processi su processi in tutta Italia, per non pagare (tramite ASSICURAZIONE) la famiglia della defunta, distrutta in tutti i sensi dal dolore e dalla rabbia verso questo Essere Superiore.

    Se però si pensa che questa morte sia stata l'unica all'interno della setta, possiamo facilmente rinfrescare la memoria a chi ha preferito stare in silenzio di fronte a persone che perdevano la vita per arricchire il Grande Maestro e che sono state fatte passare come morti naturali o come casi insolubili di pazzia.

    Qui ne citiamo solo alcuni, ma la lista può essere tranquillamente allungata.

        Uno dei casi più "scoperti" è stato quello di Luciano Gianvincenzo, della provincia dell'Aquila, il quale si avvia ad una brillante carriera universitaria (ottime doti e votazioni) quando si imbatte, forse in un momento di crisi, perché per studio si trova lontano da casa, nell'ontopsicologia e ne entra  prima in terapia e poi a farne parte. Viene sfruttata la sua mano d'opera e si spolpa a dovere dei beni e dei soldi, dopodiché lo si riduce letteralmente fuori di testa, facendogli perdere ogni dignità e rendendolo pressoché un barbone che vaga senza meta. Del caso si occupò anche la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" del 16 dicembre 1997 e l'uomo fu ritrovato come un barbone che girava per i boschi del reatino (ricordiamo che la prima sede dell'ontopsicologia - tuttora funzionante - è a Scandriglia). In trasmissione diretta quella sera si precipitarono Anna Nucciarone e altri ontopsicologi per mettere a tacere tutto e per minacciare la regia. Ancora oggi la famiglia di Luciano non sa nulla di lui.

        Si sottopose ad estenuanti sedute ontopsicologiche anche il signor Gonzales, al quale venne vietata ogni tipo di cura per la sua forma di diabete ormai in stadio avanzato. Si pensò che la terapia ontopsicologica, con le sue motivazioni psicosomatiche, potesse guarirlo da ogni malattia e invece fu lasciato morire, solo come un cane, di coma diabetico, ricusando appunto ogni cura farmacologica e ospedaliera.

        Diversi anni fa anche la figlia dell'allora on. Bufalini e un ragazzo di Terni dal cognome Casini, si suicidarono dopo essere stati amorevolmente curati da Meneghetti in nome dell'ontopsicologia.... certamente però non prima di essere stati depredati di tutti i loro beni e allontanati dalle famiglie: ne parlò anche Paese Sera in un articolo riportato su questo sito.

        E chi, di voi ontopsicologi, non ricorda il caro Gianni Fusari, lasciato anche lui morire senza assistenza medica? Era stata attirata dentro la setta anche la sorella di Gianni, ma il marito di quest'ultima era riuscito, con la forza, a tirare fuori la moglie prima che fosse troppo tardi e prima che tutto il patrimonio familiare fosse prosciugato dagli ontopsicologi (anche se quello di Gianni andò in fumo come quello di tutti gli altri).

    Che dire poi del ragazzo di Terni che a soli 17 anni sparò al padre ed entrò in manicomio giudiziario dopo essere sottostato alle cure del Nostro? O della ragazza russa che si gettò dal ponte sotto Campello?

        Probabilmente queste morti non bastano per fare aprire gli occhi di chi è ancora dentro alla setta o di chi dovrebbe occuparsene istituzionalmente con una certa coscienza. Potremmo anche allungare la lista...

        Non si pensi che ora, solo perché la setta sta tentando di "rinnovarsi" queste cose non succedano più... anche se il grande Scienziato è ridotto a Presidente Onorario perché altri ancora più ambiziosi e privi di scrupoli hanno preso le redini dell'organizzazione, la metodologia usata nel gruppo è la medesima.
        Nessuno si rende conto che per organizzare, per esempio, un incontro a New York presso la sede dell'ONU si fanno pagare agli adepti milioni e milioni, quando l'entrata all'ONU è assolutamente gratuita? Perché si deve sostenere la vacanza dei leaders del gruppo? Cosa ne viene nelle tasche dei "contribuenti" all'ontopsicologia? Solo belle parole e tanti modi per ridurre sul lastrico gli idolatri dell'ontopsicologia.
    A Lizori o a Scandriglia i più vicini a Meneghetti vengono ammessi alla sua casa, possono avvicinarlo: gli altri sono usati per i lavori di fatica o, se va bene, per cucinare. Durante i cosiddetti seminari, costosissimi, si fanno eseguire lavori di facchinaggio o di manovalanza come se questo fosse necessario per nobilitare l'uomo. Tutto è carissimo e per di più fatto calare dall'alto. Se si è in odore di negatività ti allontanano senza pietà, anche da ciò che è a pagamento. Non si possono comprare i vestiti creati da Meneghetti o andare ai congressi, ci si ritrova come i parìa e rivolgerti la parola è molto rischioso: si può contagiare gli altri... A tutti tocca l'esperienza di essere considerati negativi, di solito in alternanza ai parenti, cioé se una persona è positiva, il suo compagno o parente stretto è negativo e viceversa: in questo modo ci si teme ed evita a vicenda. Tutto questo è altamente destablizzante mentalmente e se poi viene associato alla minaccia o al ricatto, il cocktail è deleterio e fulminante.

    Nessuno che vuole aprire gli occhi?