La meravigliosa lingua
di Meneghetti

Laurea honoris causa in Fisica per "la scoperta del Campo Semantico"

Nessuno si è mai chiesto come possa una persona ricevere una laurea in Fisica per la scoperta del Campo Semantico? Nessuno riesce a comprendere che semantico significa linguaggio e quindi non c'entra proprio nulla con la Fisica? Bisogna dire che ci chiediamo come possano bere tutto quello che Meneghetti afferma, coloro che pure hanno valide lauree o fanno giornalismo. Possibile che siamo gli unici che sanno analizzare un linguaggio inesistente o che non significa proprio nulla?

Tutte le frasi di Meneghetti sono un vero gioiello: sembrano voler dire cose molte profonde ma non hanno nessun senso logico né costruzione grammaticale valida.
Sarebbero tutte da trascrivere per intero, ma poiché ormai sono davvero moltissime (senz'altro il signor Tonino soffre di grafomania ed è senz'altro logorroico) ci ciamo divertiti a rendervi partecipi di alcune "chicche" che la dicono lunga sulla cultura linguistica del grande guru ontico.

«Se invece fa moda, allora è colui che panneggia il bello interiore dell'uomo con felpati di bianco erotismo,
con sete ambrate di alito a sera e con spaccati che fanno il nudo dell'alba tra le mani e dentro gli occhi.
Per chi lo predilige è il più grande artista di tutti i tempi, o perlomeno solo le sue opere è disposto a comprare sino al massimo del proprio possibile economico, magri andando avanti per qualche mese con pasti a panino.
Quando egli decide l'opera d'arte, la trae perfetta come l'ideale. È meraviglioso vederlo in azione, quando
l'intelligenza del segno è già efficace al proprio arrivo, data l'incredibile capacità che ha di scolpire al
previsto nonostante l'apparente gestualità spontanea.
Quando getta il colore, prima che questo cada, la forma intenzionata è già in atto. L'esecuzione è rapida e
dominatrice; più lungo è il processo dell'incubazione semantica nell'al di là atarassico di qualsiasi emozione
lirica».

«La logica storica su qualsiasi biografia riduce il nostro criterio d'interpretazione su scontati anacoluti che restano comunque partitivi e mai totali o supremi. Anche la parafrasi dell'eccezione è consentita dalla
nostra logistica, però i "manufatti" di Antonio Meneghetti posseggono un vissuto che solo all'esperto vivente danno il sangue del principio».
Dal testo Meneghetti: "Onto Arte: i primi dieci anni"

Dopo aver letto questo discorso illuminante per i profani, abbiamo fatto tradurre ad un valido traduttore i brani precedenti e lui, altamente divertito, ci ha inviato la seguente trascrizione:

ìnglisc translèscion:

«iffe in vecy mèics fèscion, allhour is he who panneggiates the interior biùtiful of di men wid felpates of uàit erotism, wid ambrated thirsty (or silk??? mboh???) of ìvning alàit end wid spacchèits det meic di naked att dàunne bittuin di henzzz end in di àiz.
For huuu prediligiàits hi iz the more greit artisten of all weathers or fortheminus ònli hizz uorcs he izz dispostid tu bài antil the maximum of his pòssibol econòmic magary's going fòruord for qualk month with panin's meals. Uèn hi disaidzzz di uorc-ov-art, he draws perfect like àidial. It is uònderfull's see him in ècscion, uèn di intellighenzia of di sàign is olredi èfficheis at his arraivol, ghiven di incrèdibbile capàsiti he has to scolpàit's at the preseen the apparent gestuèliti spontèineaouws. Uèn hi casts di color bifor that this fòlzzz, the intentionated form iz olrèdi in ect. The execution is rapid (magari...ndt); more long izzz di prosess of di simantic inchiubèscion in di ataràssic to-of-there, ov qual-it-may-be làiricol imòscion. Di istòricol logic on qual-it-may-be biographie reduces àuar criterion ov interpretèscion on discounted anacoliutzz which rest howunque partitàiv and never total and siuprim. Too also di parafrasis of ecepscion is consentited by auar logistics, batt di "handfats" ov Anthony Meneghetti's possiègg 'nu vissutu chi sòlu all'espertu viventi ov Avezzano's ghiv the blood of the principium».

* * *

Meneghetti, nella rivista "Ontopsicologia" del luglio 1983 afferma:

«Essere" è il verbo più essenziale di una lingua. Tutto il nostro dialogare è impostato sui verbi, sull'azione. Il verbo più forte fa struttura per tutti gli altri. Tutte le azioni le possiamo ridurre al verbo essere, ma il
verbo essere non è riducubile in nessun altro verbo. Per esempio: "egli va = egli è moto, egli è verso, è rivolto". Io ho il pane = io sono con il pane, io sono verso il pane, il pane è per me. Il verbo essere è irriducibile a qualunque altro verbo: Io sono Antonio. Il mare è bello».

Beh, noi gli rendiamo noto, nel caso lo avesse dimenticato con tante ore di psicoanalisi a russi, africani, brasiliani, cinesi e simili, che per esempio in arabo e in russo, il verbo essere praticamente non esiste. Si dice "Io Antonio" "Il mare bello".
In arabo, per tradurre il passato del nostro verbo essere - ad esempio "Il mare era bello" - si usa un verbo, "kaana", che regge peraltro l'accusativo, forse perchè ha più il senso di "diventare".
Anche i Rom lesinano sul verbo essere: per esempio "O Antoni dilinò = Antonio è scemo".