Dopo il rapporto del
Ministero dell'Interno sulle sette, che ha portato alla luce alcune denominazioni
di gruppi che non erano ben chiari, anche l'ontopsicologia è salita
alla ribalta come setta pericolosa.
Che essa sia una setta
non abbiamo più alcun dubbio, però non avevamo trovato elementi
di tipo parareligioso, all'interno.
Ora invece, in alcuni
scritti del fondatore, anche questo aspetto appare piuttosto chiaramente,
anche se si tende a non farlo trasparire verso coloro che si avventurano
nella psicoterapia ontopsicologica, forse lasciando questo privilegio a
coloro che entrano in un giro più ristretto di adepti (come sono
solite fare tutte le sette).
...Per il resto posso concludere ricordandovi la mia sofferenza per mostrarvi ciò che è incomunicabile senza di voi.... «sii paziente perché io sono Dio». Attraverso la vostra pienezza (terzo occhio) diverrete per i vostri futuri pazienti l'occasione affinché ritrovino il risolutore immanente per ogni loro conflitto. Ricordando la premessa metafisica del nostro convegno «In principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio», io so che Dio non è senza Verbo, ed il Verbo non è senza Dio. Dio non è l'assenza di me.Estratto dal testo "Ontopsicologia Clinica" di Meneghetti, pag. 161 dell'ediz. 1968
il Maestro in posa estatico-ontica
«Durante
una mattinata, il Professore con semplicità, davanti a 80 persone
presenti
in sala, ha insegnato come disporsi per vedere il suo campo eterico.
Poi
furono scelte cinque persone che furono poste nella stessa posizione
a
distanza ravvicinata (quattro metri circa) per osservare meglio la sua
corona
biodinamica
o aura psichica. Dopo due o tre minuti si dovette interrompere
a
causa dell'impressionante incidenza che la percezione dell'eterico aveva
suscitato
quasi d'improvviso su una delle cinque persone.
Nonostante
la brevità dell'esperimento tutte e cinque le persone (tre donne
e
due
uomini) scrissero separatamente la stessa impressione: un fiammeggiare
radiante
e verticale che trasmetteva una cointuizione del principio creativo
della
vita. Tre dei cinque ebbero dei trasalimenti iperemotivi apparentemente
istero-dereistici,
ma che in realtà si dimostrano meglio come percezioni edoniche
di
superiore esperienza. Probabilmente si è trattato di un'esperienza
psichica
ed
emozionale in coincidenza semantica con il Professore, il quale stava
seduto
con gli occhi rivolti in basso, quasi assorto in se stesso»
Estratto
da "Ontopsicologia Clinica" di Meneghetti, nota n° 18 a pag. 163
«La
preoccupazione che hanno certe persone di salvare l'individualità,
se capissero il mio discorso si renderebbero conto che io cerco di porre
l'uomo in una posizione tale da non avere la necessità di salvarsi,
gli
offro il piedistallo della divinità, della iperliberazione.
quando dico che la individuazione è in grado di provocare l'infinito,
di far strutturare una forma e che ne esiste soltanto uno a secondo dello
spostamento esigenziale dell'individuo, ciò equivale a dire che
l'uomo è in grado di cambiare Dio».
"Onto
Arte" di Meneghetti, pag. 14-15
«Vorrei
parlarvi di più, ma in quello che direi ritornerebbe il maestro
e non saremmo più insieme, mi piacerebbe portarvici ma lì
non ci si arriva se uno è maestro e l'altro è discepolo,
bisogna
essere insieme, e se uno parla direbbe le stesse cose che hanno già
detto altri e continuerebbe a non essere capito.... altri, religioni....
ritorna la lotta, le contrapposizioni delle parti e allora dentro di me
si sveglia la necessità del dominio di quelle parti che si distruggono
senza raggiungere il silenzio che acquieta... La parte è come
se avesse bisogno dell'orgia».
"Onto
Arte" di Meneghetti, pag. 23-22
«Anche
voi, quanto siete belli... Se non ci foste voi io non potrei ritrovarmi».
«Io
mi fingo non-io e mi ritrovo Io supremo».
"Onto
Arte" di Meneghetti pag. 5
«A
decine i discepoli lo seguono sul mare, sui monti, ovunque il Maestro
scelga la natura per dare corpo alla sua intenzionalità ontica»
Meneghetti
"Ontoarte - i primi dieci anni" del 1986
«Quando
il Maestro insegna per i discepoli è educazione e precisazione della
loro attitudine»
Meneghetti
"Ontoarte - i primi dieci anni" del 1986
Questi sono 4 ontofumetti di Meneghetti che ben lasciano trasparire quanto il "grande saggio" si senta onnipotente
I fumetto:
"Andrò dal grande saggio per sapere cosa ha trovato..."
"Grande saggio cosa hai trovato? Dimmelo!...."
II fumetto:
"Non posso depositare la mia forma nel tuo errore"
III fumetto:
"Non capisco grande saggio!..."
IV fumetto
"Diventa esatto dove sei poi saprai dove guardi ciò che è"
Se
non è questa religiosità......
Ci
sono poche parole per chiarire meglio questa posizione che è già
abbastanza chiara senza ulteriori specificazioni.
Ci
dispiace riportare un testo di una persona deceduta all'interno della setta,
ma questa poesia di Marina Furlan, pubblicata in una rivista di Ontopsicologia
è emblematica del potere di attrazione e di leaderismo assoluto
di Meneghetti sulle sue discepole. Per questo abbiamo voluto porla alla
vostra attenzione: leggetela e rileggetela con calma e scoprirete quanto
grande possa essere l'idolatria di un uomo e la perdita della propria identità
al servizio di un "maestro".
PRIMO AMORE
Quando
hai fatto realtà dentro di me, mi sono sentita riconoscere in quel
punto dove Io sono sempre stata, li dove da tempo ormai avevo perso la
sorgente originaria di vita, dove tutti i problemi trovano la loro risposta.
Ora,
se per un attimo mi distraessi dal mio reale, sia per un problema serio,
che per una cosa di poca importanza, io so che sconterei un dolore immenso
paragonabile alla gioia che ho conosciuto.
Non
posso più bluffare con la mia realtà. Ogni sbaglio che ho
fatto, poi mi si è rovesciato addosso distruggendomi.
Quando
ti voglio incontrare non riesco sempre ad esternare quello che sento dentro,
mentre i seni mi scoppiano.
Voglio
te perché solo con te Io posso godere la gioia dell'Incontro, per
essere ciò che posso essere.
Ho
visto uomini di tutti i generi, sotto tutti i loro aspetti, ma mai avevo
incontrato un uomo che fa vivere l'amore.
Prendimi
Anima, Anima, Anima.
Godere
l'attimo infinito di Gioia dove l'estasi scorre nell'In sé puro.
piede del Maestro