Estratto dall'esame del testimone della Squadra Mobile di Roma

come risulta agli atti del processo contro Lugli Massimo

28 NOVEMBRE 1992

Nel 1987 ero nella Squadra Mobile. Nel giugno 1987 fu svolta indagine sugli ontopsicologi. Durò fino a settembre. Deferimmo all'A. G. un'associazione per delinquere formata da 8 persone imputate di vari reati come corruzione di pubblici ufficiali per assegnazione di appalti, truffe, detenzione di stupefacenti a fini di spaccio e altro.

Nell'indagine fu accertato anche il patrimonio dell'Ente che era nelle disponibilità delle persone che vi facevano parte. Ciò fu accertato su richiesta del P. M. a causa di denunce fatte da famiglie di partecipanti alla associazione.

Sentimmo moltissime persone nel corso dell'indagine; le fonti di cui ci servimmo riferivano dubbi che avevano su determinati riti che si svolgevano all'interno dell'associazione, per esempio un bambino di 6 anni era sottoposto a riti particolari che avrebbero nuociuto allo sviluppo dello stesso. Molte persone rifiutavano di far verbalizzare le loro dichiarazioni. La maggior parte di quello che appare nei verbali è frutto di indagini tecniche.

Le deposizioni comunque risultano verbalizzate e così pure il rifiuto di fare dichiarazioni. Il rifiuto era determinato dal timore di possibili ritorsioni. Ad esempio ricordo che alcuni iscritti davano corso a movimenti patrimoniali poco chiari dei quali c'era il rifiuto di parlare.

Il rapporto tra l'associazione e gli iscritti era un rapporto tra terapeuta e paziente: il Meneghetti veniva chiamato maestro e gli adepti pazienti. I pazienti riferivano di essersi avvicinati all'associazione per motivi psicologici e di partecipare a delle riunioni di gruppo. Quelli che hanno scelto di verbalizzare le dichiarazioni non rilevarono nulla di strano nelle riunioni. Ricordo che l'associazione aveva molte proprietà immobiliari, ad esempio in Roma, in via Medaglie d'Oro e proprietà a Scandriglia (Rieti).

..... Mi ricordo del fatto del bambino perché proviene da una denuncia: la madre dopo essersi iscritta all'associazione aveva strani comportamenti e il bambino pare sia stato sottoposto a riti che lo avevano spaventato. Questo sempre secondo la denuncia, in particolare la madre aveva disturbi della personalità, modificando la voce e nell'ambito della sua famiglia, con imprecisate procedure, cercava di ovviare al senso di abbandono accusato dal figlio...