I grandi concerti
    di Meneghetti

    L'esperienza con Meneghetti degli strumentisti della London Simphonia Orchestra.

    ...Comunque la storia è andata così: per un errore, io e il mio ragazzo siamo venuti in Italia una settimana prima del previsto e abbiamo dovuto aspettare il resto della London Symphonia.

    La London Symphonia è stata poi ospite in un villaggio vicino Roma (tieni presente che dal punto di vista di un inglese quasi tutta l'Italia centro-meridionale è "vicino Roma"),  dove abbiamo conosciuto questo "santone" - un certo Menichetti o Menegatti, okay, io lo pronuncio maynyghaitee, ma è un altro discorso.

    Purtroppo non ti posso raccontare pari pari la storia dell'incontro quando costui si è esibito in una suonata di pianoforte. Mi sono fatta l'idea che Meneghetti abbia una cosa in comune, con il grande Beethoven: l'essere sordo suonato.
    Il pianoforte non era accordato, ma nessuno di noi si è azzardato a dirlo.

    La cena pure è stata divertente... a quanto pare il santone è solito mangiare da un
    piatto che è grosso il doppio di tutti gli altri, idem per il bicchiere.

    La mattina dopo siamo ripartiti. Il Meneghetti faceva "le viste" di sapere l'inglese, meno male che c'era X che parla italiano - e di conseguenza va' a sapere cosa poteva voler dire se poi davvero ha detto qualcosa - *SI DICE* comunque che il santone ci abbia provato, con una "viola" (o almeno lei così ha pensato). Poi sai, poteva aver detto qualsiasi cosa - a un certo punto i musicisti hanno preso a fare di sì con la testa qualsiasi cosa sentissero.

    Tonino danza: "Quando l'anima danzò l'Essere"-1980

    «Tra gli incontri con lui, tutti evento-musica, si possono ricordare: per due o tre ore, i presenti ai suoi concerti, per di più al teatro Giulio Cesare di Roma, restano aperti in silenzio sinfonico per bere tutta la grande musica che egli contatta tra gli interspazi del cosmo. Al suo concerto si vive di estasi e nessuno fa peso o battimano o pausa. Una volta con un solo "do" fece un concerto pieno. Una nota che faceva il senso estetico del pieno universale».
    Meneghetti "Ontoarte - primi dieci anni" del 1986

    «Mi accorgevo che dopo i concerti alcuni di voi facevano delle macchie particolari (n.d.a. - che fosse pipì?), e io stesso avevo strani momenti»
    Meneghetti "Onto Arte" pag. 3

    No comment!!!!