Susan Blackmore
partecipa al convegno di memetica

Nel 2001 fui invitata ad intervenire ad una conferenza denominata "Ontopsicologia e Memetica" che si sarebbe tenuta a Milano nel maggio 2002.
L'argomento sembrava molto interessante, il luogo era piuttosto attraente e mi fu offerto un compenso considerevole per il mio intervento. Ho quindi accettato l'invito, non avendo nessun motivo per nutrire dubbi o timori. Solo poco prima del convegno ho ricevuto due e-mail da persone che mi mettevano in guardia sull'Ontopsicologia. Anche se con qualche incertezza ho deciso che non
desideravo dare la mia disdetta agli organizzatori con un così breve preavviso, perciò andai.

La conferenza era ben organizzata, si teneva in un bel luogo e tutti erano molto gentili, ma non era affatto come le altre conferenze a cui avevo partecipato.
Sembrava che Meneghetti fosse riverito da tutti e veniva trattato come una specie di guru. Tutto ciò era per me un motivo di disagio. Gli altri testi presentati alla conferenza erano un'accozzaglia di parti distorte di memetica e parti di psicologia alternativa (net testo: pop psychology - n.d.t.).

La mia impressione era che quasi nessuno avesse la minima idea di cosa fosse un meme, o di come si dovesse discutere le idee in modo scientifico o critico.
Tutti gli altri interventi trattavano di un "monitor di deflessione" e di altre idee che non avevano alcun senso sebbene qualcuno abbai anche provato a spiegarmele. Meneghetti stesso sosteneva idee che semplicemente non trovano nessuna corrispondenza con le idee comunemente accettate sulla teoria evoluzionistica o sulla memetica.
Ho deciso che l'unica cosa da fare fosse di fare dare lettura al mio testo ed esporre il mio disaccordo in modo inequivocabile, ed è ciò che feci. Mi fu anche detto quanto fosse atipico effettuare un dibattito in queste conferenze.
Questo mi ha preoccupato ulteriormente. In effetti Meneghetti ed io abbiamo avuto un breve scambio di idee direttamente sul palco della conferenza e alla fine ci siamo trovati d'accordo sul fatto di essere assolutamente in disaccordo.

Quando mi è stato chiesto il permesso di pubblicare il mio intervento sul loro periodico ho acconsentito, visto che preferivo di gran lunga che fosse messo nero su bianco il mio disaccordo piuttosto che non fosse stampato nulla di ciò che avevo detto.
Mi auguro che nel testo pubblicato risulti chiaro che non condivido nessuna delle loro convinzioni e che credo abbiano completamente travisato il concetto di memetica.
Non ho avuto altri contatti con l'organizzazione e non ho intenzione di averne in futuro.

yours sincerely,
SB