Virgole d'amore
Antonio Meneghetti
PSICOLOGICA EDITRICE
ROMA 1992

Amore
la solita trita cosa di cui ognuno abusa?
il simbolo che si usa per ricattare in nome di dio o di se stessi, o di un complesso?
l'al di là nostalgico a cui tutto si deve perchè indimostrato?
la garanzia che paga i debiti di tutti senza riscontro d'incasso?
 Molti hanno detto e cantato sull'amore. Questi "estratti" vengono da stati o luoghi dove la mente fa evento con la vita. Senz'altro tagliano e staccano una differenza da qualsiasi normotipia culturale conosciuta.
 Parlare d'amore come l'occhio tocca la luce, come l'orecchio nuota nelle vibrazioni, come la gola metabolizza rugiada piena per la propria arsura. Parlare come solo concreto personale.
 Parlare d'amore come ordine della vita, è analisi dell'azione esistenziale quando si costituisce  precisione e proposizione al punto portante.
 L'amore come proposta della rivelazione trascendente, come piacere che media l'intelligenza dell'eternità, come senso compiuto dell'esistere come persona, come società mistica.

«Amare significa far scorrere dalla propria vita  anima anche per l'altro, significa dare efficacia all'individuazione altrui perché anche nell'altro si compia la solarità dell'Io Sono».
 (A. Meneghetti,  "Io odio il transfert", Psicologica Editrice  - Roma 1990 - p. 78)
 

«L'amore è sempre una legge di volizione, è una tendenza ad integrarsi, a raggiungersi, a costituirsi».
 (A. Meneghetti, "Ontopsicologia Clinica", Psicologica Editrice - Roma 1978 - 1989  p. 105)
 

«Per avere un grande amore, bisogna prima essere grandi in se stessi».
 (Rivista "Ontopsicologia", nº 4 Ottobre 1984)
 

«L'amore non soltanto è un'arte, ma secondo me è la cosa più difficile: e amare e godere dell'amore è possibile soltanto all'uomo vero».
 (Ontoterapia del 14 Novembre 1983)
 

«... l'amore è un atto di piena vitalità, cioè un frutto maturo della vita»
 (A. Meneghetti, "L'In Sè dell'uomo", Psicologica Editrice , Roma 1990, p.269)
 

«L'amore si dà per sovrabbondanza, è un aspetto sorgivo, ma se tu non sei già gioia, amore, vita, come puoi pretendere di amare, dare gioia, vita?».
 (Autori Vari, "Atti del VII Congresso Internazionale di Ontopsicologia" Ontopsicologica Editrice - Roma 1980 - p. 91)
 

«Secondo la mia esperienza, nessuno è in grado di  amare se prima non diviene coscienza adulta della propria azione ontica.
Solo chi prima ha realizzato se stesso  al massimo, può amare»
(A. Meneghetti, "Io odio il transfert", Psicologica Editrice - Roma, 1990, p. 78)
 

«All'amore bisogna accedere "con la veste candida", e allora si apre il dio, il dio che si identifica in te che gioisci!».
 (Rivista "Ontopsicologia", nº 4 Ottobre 1984)
 

«Ogni uomo e ogni donna ha il potenziale pressoché perfetto per giungere ad un amore, però bisogna che prima entrambi giungano ad una maturità personale»
 (Rivista "Ontopsicologia" nº 4, Ottobre 1984)
 

«Il vero, profondo atto d'amore è una "transumanazione", è una trascendenza che si attua e nella quale i due accadono in un'altra dimensione di se stessi, dove l'unità di azione si evidenzia in forza ... si evidenzia riconoscimento in luce.
 (Rivista "Ontopsicologia nº 4, Ottobre 1984)
 

«In amore prima bisogna risolvere se stessi, avere la grandezza, la forza, in se stessi, e dopo ti affianchi all'altro per partecipare una mensa da Re, se l'altro si decide alla stessa dignità»
 (Rivista "Ontopsicologia" nº 4, Ottobre 1984)
 

«... i grandi livelli dell'amore portano a sentire un'unica realtà, sia che la persona sia una, sia che siano di più, e non c'è perdita dell'io: sono contemporaneamente distinto e uno»
 (A. Meneghetti, "L'In Sè dell'uomo", Psicologica Editrice 1990 - p. 271)
 

«Se credi di amarmi, godimi, ma godimi veramente, prendimi, mangiami ma purché sia tu a mangiare, a godere, non che mi rubi e mi rifiuti con te! Io non ho paura di finire se sono mangiato con amore».
 (Autori Vari "Atti del VII Congresso Internazionale di Ontopsicologia", Ontopsicologica Editrice - Roma 1980 - p. 94)
 

«Io ti amo perché mi piace amarti, perché amando te sento una festa, è un diletto per me, quindi quando tu torni, se magari prima avevi deciso di andartene, la festa riprende, sono più contento di prima. Ti amo perché mi piaci, perché per me è bello, perché per me è così»
 (A. Meneghetti, "Io odio il transfert", Psicologica Editrice - Roma 1990 - II ed. - p. 31)
 

«L'erotismo è il mediatore di senso tra esistenza ed Essere; raggiungendo questo ci si trova di fronte all'Essere, si coglie quell'In Sè meraviglioso, attuazione somma di ogni desiderio»
 (Lezione specialistica del 10 luglio 1988)
 

«Io sono una realtà della vita, e da questa  realtà posso tutto, ed allora faccio bene ad impattarmi con amore per essere festa nel mio intimo».
 (Autori Vari, "Atti del VII Congresso Internazionale di Ontopsicologia - Ontopsicologica Editrice 1980 - p. 96)
 

«Per vivere l'amore non basta darsi in tutti i modi del corpo ed incontrarsi altrettanto con il partner, ma occorre sapersi e darsi con anima: è cioè un'esperienza dove ogni cellula è raccolta da un punto interiore che intenziona tutto, quasi a raggiungere un'intesa organismica così elevata da consentire una rivelazione superiore.».
 (A. Meneghetti. "Io odio il transfert", Psicologica Editrice - Roma 1990 - II ed. - p.76)
 

«Anche il più grande atto di far l'amore è un'intenzione, un pensiero, una visione ideativa; i corpi, il sesso, sono solo un mezzo perché l'intenzione si storicizzi».
 (A. Meneghetti, "L'In Sé dell'uomo", Psicologica Editrice - Roma 1990 - p. 257)
 

COPERTINA
"Amore": dal  lat.  "a me oritur" =  sorge da me
Il muoversi dell'azione vita dall'ecceità d'un causante all'intimità del ricevente.
«Da me corro  riversandomi in te per  farti di più».
 ( A. Meneghetti, "100 vocaboli di psicologia elementare"  - Psicologica Editrice -  Roma  1987 - p. 12)
 

«...Amare, oltre che una scelta personale, è necessità per vedere l'In Sè. L'In Sè non si dà a chi si pretende solo, perché l'In Sè è necessità unitaria dell'insieme. Amare in senso di totalità matura, e non con accorgimenti che servono solo a stabilire nel mondo prepotenze  ed infantilismi. Si deve amare come l'uomo maturo sa amare»
(A. Meneghetti, "Ontopsicologia filosofica ed epistemologia evangelica",Psicologica Editrice - Roma 1989 II ed. -  p.317- 318)
 

«Per avere un amore ci vuole un pieno di persona».
 (Ontoterapia del 14 Novembre 1983).
 

«Una persona amata può stare in qualunque parte del mondo, però quando viene ad incontrarmi è una presenza enorme».
 (A. Meneghetti, "L'In Sè dell'uomo", Psicologica Editrice - Roma 1990 - p. 61)
 

«La vita è fondata sull'inesorabile verdetto dell'amore; inesorabile perché chi ci arriva esiste, chi non ci arriva non è mai esistito»
 (Lezione di OntoArte, Roma 4 Marzo 1991)
 

«Un vero amore non può nascere da un atto biologico,  ma dipende sempre da una intrinseca forza altamente psichica, e solo là va gestito e coscientizzato in azione»
 (Ontoterapia 14 Novembre 1983)
 

«Una emozione nuova mi colma di amore nel tutto. Mi sento cuore nella fonte della vita. Mi scopro amato e atteso per sempre dall'In Sè assoluto. E' come se quest'attimo appartenesse a tutta la vita e tutta la vita appartenesse a quest'attimo».
 (A. Meneghetti, "Ontopsicologia filosofica ed epistemologia evangelica", Psicologica Editrice - Roma 1989 - p. 285)
 

«Il significato ultimo dell'erotismo è la morte dell'individuo per l'esaltazione della vita in sè: ma in questo darsi erotico l'individuo partecipa della visione della sommità dell'essere»
 (A. Meneghetti, "La Nascita dell'Io", Psicologica Editrice - Roma 1990 - pp. 26-27)